I batteri che popolano intestino, mucose e cute sono i migliori alleati della nostra salute.
I batteri sono i microrganismi più antichi apparsi sul nostro pianeta, quattro miliardi di anni fa, e sono tuttora le forme viventi più diffuse nel globo terraqueo.
La loro grandezza è nell’ordine dei micron (millesimi di millimetro) pertanto sono invisibili a occhio nudo e per osservarli abbiamo bisogno del microscopio.
Furono proprio dei batteri speciali, i cianobatteri o microalghe verdi-azzurre, ad arricchire l’atmosfera terrestre di ossigeno tramite la fotosintesi. Ciò avvenne circa due miliardi di anni fa e consentì lo sviluppo della flora e della fauna che progressivamente colonizzò i mari e le terre emerse.
Contrariamente all’opinione comune che li considera nocivi, la stragrande maggioranza dei batteri è amica dell’uomo.
Su un totale di 1400 famiglie identificate solo alcuni (circa uno su trentamila) sono da considerare patogeni ma solo potenzialmente. Normalmente infatti sono presenti nel microbiota1 complessivo dell’organismo contribuendo per la loro parte all’equilibrio generale del sistema. Vengono inoltre utilizzati in medicina sotto forma di lisati in funzione immunostimolante.
I lisati, al pari dei vaccini, non sono comunque del tutto privi di rischi, per cui è preferibile puntare sul rafforzamento dell’immunità naturale a partire dalla preservazione di una microflora eubiotica, in cui vi sia cioè una giusta proporzione tra le varie tipologie di batteri presenti nel nostro organismo.
Il microbiota umano è distribuito su tutta la superfice cutanea e lo ritroviamo anche nella saliva, nei bronchi e soprattutto nell’intestino. Si calcola che nel nostro organismo siano presenti circa 39 trilioni di batteri (un trilione equivale a mille miliardi).
Oltre 400 differenti specie di essi popolano l’apparato gastro-intestinale svolgendo importanti funzioni metaboliche e immunitarie.
Essi cominciano a insediarsi già dal momento del parto, allorché il neonato viene a contatto con i microbi presenti nella vagina della madre. I primi a colonizzare l’intestino sono lattobacilli e streptococchi. Progressivamente si sviluppa un complesso ecosistema composto da organismi aerobi ed anaerobi che si stabilizza attorno ai quattro anni e resta definitivo fino all’età adulta.
Se il bambino è allattato al seno abbiamo una prevalenza di lattobacilli e pochi enterobatteri, con l’allattamento artificiale la flora è più composita ma in generale proliferano maggiormente i bifidobatteri, mentre nell’adulto troviamo, soprattutto nell’intestino tenue e nella vagina, una ampia presenza di acidofili.
La microflora intestinale svolge diverse importanti funzioni:
- consente la buona assimilazione dei nutrienti,
- controlla la proliferazione di funghi e germi patogeni,
- modula la risposta immunitaria e previene intolleranze ed allergie,
- interviene nella sintesi endogena di molte vitamine (B1, B2, B6, B12, PP, H, acido pantotenico ed acido folico),
- produce la vitamina K che assicura la corretta coagulazione del sangue e la calcificazione delle ossa,
- regola il colesterolo favorendone la conversione in acidi biliari,
- assicura il corretto metabolismo degli ormoni steroidei (androgeni, estrogeni e corticosteroidi).
La flora batterica dell’intestino viene indebolita da vari fattori tra cui stress, infezioni, disordini alimentari, inquinamento, assunzione di farmaci.
Ciò apre la porta a vari disturbi e malattie che possiamo contrastare con una corretta alimentazione e l’uso di cibi opportunamente fermentati.
La sopravvivenza e la crescita dei batteri amici è favorita dalle fibre alimentari, in particolar modo dall’inulina che troviamo nei legumi e in vegetali come cicoria, carciofi, cipolla e aglio.
Speciali preparazioni contenenti fermenti vivi e nutrienti che ne potenziano l’azione e l’efficacia consentono di prevenire la disbiosi intestinale, potenziare le difese naturali e migliorare la salute di tutto l’organismo.
1 Con microbiota si intende l'insieme dei microorganismi simbiontici che convivono con l'organismo umano, mentre con il termine microbioma si fa riferimento al patrimonio genetico del microbiota.
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