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I grassi buoni proteggono i nostri occhi e assicurano massima acutezza visiva ad ogni età.
Occhi stanchi, arrossati, visione offuscata, palpebre pesanti, fastidio alla luce... sono solo alcuni dei disturbi che, sempre più di frequente, molti di noi avvertono a causa del notevole stress visivo che ci impone il ritmo di vita attuale.
L’affaticamento visivo viene definito, nel linguaggio medico “astenopia” (del greco asthenḗs 'debole' e -opia 'visione') e indica una condizione, fortunatamente reversibile, di debolezza anomala della vista derivata da uno sforzo eccessivo dell’apparato oculare. Ne sono colpiti sia coloro che, per lavoro o per abitudine, passano molto tempo di fronte a un videoterminale, sia chi soffre di difetti visivi (ipermetropia, astigmatismo, miopia) non corretti o corretti in modo errato, con occhiali ad esempio non idonei.
Altre cause possono essere lo strabismo manifesto o latente, l’ambliopia (occhio pigro), le blefariti o le congiuntiviti acute e croniche, la sindrome dell’occhio secco, la convergenza insufficiente, fino ad arrivare a patologie più gravi quali le maculopatie e le retinopatie degenerative come la degenerazione maculare legata all'età (DMLE o AMD, in inglese).
Oltre ad un attento e completo esame oculistico, al fine di correggere eventuali difetti e verificare o escludere patologie, per togliere la stanchezza e rinfrancare i nostri occhi la prima cosa da fare è metterli in condizione di poter riposare. È bene quindi concedersi periodicamente delle pause quando si lavora al computer o si fissa a lungo lo smartphone, migliorare l’illuminazione dell’ambiente e regolarne la fonte in modo da evitare fastidiosi riflessi o bagliori, ingrandire i caratteri sullo schermo per ridurre la tensione dei muscoli oculari e mantenere la giusta distanza, si è notato infatti che la corretta postura ha influenza sull’astenopia.
Alcuni rimedi naturali, come impacchi a base di infusi di erbe rinfrescanti e sfiammanti o colliri contenenti sostanze lubrificanti naturali, possono venirci in aiuto ma soprattutto è fondamentale seguire un’alimentazione corretta ricca di nutrienti (vitamine, minerali, acidi grassi) essenziali per proteggere e mantenere in salute i nostri occhi.
Speciale azione preventiva sull’apparato visivo è svolta dal DHA (acido docosaesaenoico), l’acido grasso della serie Omega 3 maggiormente utilizzato dall'organismo per la sfera neurocerebrale e cardiocircolatoria. È l’elemento strutturale predominante nelle membrane cellulari della retina e del cervello che rende fluide garantendo l’efficienza di trasmissione e di trasduzione dei segnali chimici e degli stimoli luminosi.
Le membrane fotorecettoriali della retina sono la parte del nostro organismo che contiene la più alta percentuale di DHA, circa il 60%.
Ricerche effettuate sia su cavie che su esseri umani, hanno mostrato come la carenza di DHA produca effetti negativi sulla capacità visiva.1
Con l'avanzare dell'età, si assiste ad una naturale e graduale perdita dei fotorecettori, oggi spesso precoce per l’aumento dei processi ossidativi degenerativi legati allo stile di vita, i quali implicano soprattutto la frazione lipidica delle loro membrane, costituita in gran parte da DHA.
La capacità del DHA di arrestare questo processo è stata provata sia in vitro che in vivo.2
Per questo motivo l'integrazione di DHA apporta benefici alla vista, migliorando la chiarezza e l’acutezza visiva, e aiuta sia a rallentare la degenerazione maculare legata all'età, sia a prevenire patologie oculari quali la retinite pigmentosa.3
Molto ricche di DHA sono le microalghe, in particolare la specie Schizochytrium da cui si estrae l'olio algale in cui è presente un'elevata titolazione di DHA, fino al 40%.
L'olio algale è preferibile rispetto all'olio di pesce in quanto la fonte originaria di DHA sono le microalghe contenute nel plancton. L'80% del pesce consumato è ormai di allevamento e si nutre di tutto fuorché di microalghe, per cui il contenuto di DHA del pesce comunemente consumato è pressoché nullo. La situazione è ovviamente diversa nel caso di quello pescato. C'è però il problema della depauperazione dei mari con un’ingente diminuzione del pesce disponibile e l'aumento del consumo di integratori a base di oli di pesce contribuisce inevitabilmente a peggiorare la situazione. Mentre l'olio di pesce infine necessita di vari processi di lavorazione per evitare i problemi di rigurgito, l'olio algale di qualità nutraceutica è puro e non manipolato.
Tra i prodotti a base di olio algale specialmente interessante è AlgOmega, una formulazione che unisce, in modo sinergico e complementare, i vantaggi di un’alta concentrazione di DHA con le proprietà antiossidanti e neuroregolative di Klamin®, l’estratto naturale di ficocianine e feniletilammina da alga Klamath.
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1. Chen H, Anderson RE, Differential incorporation of DHA and AA in frog retinal pigment epithelium, in J Lipid Res 1993; 34: 1943-55; Wang N, et al., Uptake of 22-carbon fatty acids into rat retina and brain, in Exp Eye Res (1992); 4: 933-939.
2. Rotstein NP, et al., Apoptosis of retinal photoreceptors durino development in vitro: protective effect of DHA, in J Neurochem, 1997; 69(2):504-13; Rotstein NP, Docosohexaenoic acid Protects Photoreceptors from Apoptosis Induced by Oxydative Stress, PUFA in Maternal and Child Care, Sept. 10-13, 2000, Kansas City, USA.
3. Bazan NG, De Turco EBR, Pharmacological Manipulation of Docosohexaenoic Phospholipid Biosyntheis in Photoreceptors Cells, in J Ocul Pharmacol 1994; 10: 591-604; Curcio CA, et al., Photoreceptors loss in age-related macular degeneration, in Invest Ofthalmol Vis Sci, 1996; 37: 1236-1249.