Problemi cardivascolari
Quando la cura produce fastidiosi effetti collaterali: un rimedio per combattere dolori muscolari e crampi
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Le statine sono attualmente il più efficace trattamento per la riduzione del colesterolo di tipo LDL nel sangue. Ciò rende le statine un ottimo rimedio per ridurre l’incidenza di gravi patologie cardiovascolari. Nonostante siano generalmente sicure, possono dare luogo all’insorgenza di patologie dell’apparato muscolare. Le statine (HMG-CoA) agiscono direttamente sulla produzione a livello epatico del colesterolo, limitando di fatto la sintesi del mevalonato, un precursore critico di sintesi. Il più frequente effetto collaterale collegato all’utilizzo di statine si manifesta nella comparsa di diversi dolori di tipo muscolare; tali dolori possono essere classificati in un intervallo che va da “moderati” a “severi”.
Effetti indesiderati
I problemi muscolari sono gli effetti collaterali più conosciuti derivanti dalla somministrazione delle statine. Le statine abbassano i livelli di coenzima Q10, un componente essenziale per la produzione di energia all’interno dei mitocondri e per il controllo dei radicali liberi. L’effetto indesiderato più comune è quindi il dolore muscolare e la debolezza. Le statine alterano la funzione mitocondriale, portando ad un aumento della produzione di radicali liberi e abbassano i livelli di coenzima Q10 diminuendo la produzione di colesterolo. La diminuzione di coenzima Q10 conduce alla perdita di energia cellulare e all’aumento dei radicali liberi.
Soluzioni efficaci
Numerosi studi clinici hanno evidenziato come la supplementazione possa aumentare il livello sanguigno di coenzima Q10 e contestualmente ridurre i sintomi delle patologie dell’apparato muscolare dipendente dall’assunzione di statine. Q10 Gold è la formulazione a base di coenzima Q10 che viene considerata come la miglior documentata sul mercato, sopratutto in termini di biodisponibilità, sicurezza ed efficacia. Il Q10 Gold è stato utilizzato nel Q-Symbio, studio scientifico pubblicato sul “Journal of the American College of Cardiology”, Heart Failure 2014.