Una buona digestione è il primo passo per il benessere

Il ruolo cruciale degli enzimi digestivi per trasformare i nutrienti in energia e salute

“Prima digestio fit in ore” (la prima digestione avviene in bocca) recita un celebre aforisma dell’antica Scuola Medica Salernitana, volendo con ciò intendere l’importanza di una buona masticazione.
Nella saliva, infatti, è contenuta la ptialina, un enzima che scinde gli amidi dei cereali avviando il processo digestivo che sarà poi completato a livello del duodeno da altri enzimi, le amilasi pancreatiche.
Gli enzimi sono molecole proteiche fondamentali per la vita biologica, poiché fanno da innesco e acceleratori a tutte le reazioni chimiche che avvengono nel nostro corpo.
Tutte le funzioni dell’organismo, compresi i processi nervosi e mentali che a loro volta organizzano, controllano e dirigono le funzioni corporee, dipendono da questo ciclo vitale di trasformazione.
Mantenere alto il livello di attività enzimatica nell’organismo è fondamentale per la vita e la salute. Il metabolismo energetico di tutte le cellule è regolato dagli enzimi.

L'importanza degli enzimi digestivi

Tra le varie classi di enzimi abbiamo quelli digestivi che sono fondamentali per la corretta digestione e utilizzazione dei nutrienti, base per la costruzione di cellule e tessuti e degli stessi enzimi sistemici che regolano tutte le fisiologie dell’organismo.

È grazie agli enzimi digestivi (proteasi, lipasi, amilasi) che gli alimenti ingeriti vengono scomposti in sostanze più semplici – le proteine in aminoacidi, i grassi in acidi grassi e glicerolo, i carboidrati in glucosio – pronte per essere assimilate.

I principali sono prodotti dal pancreas, ma altri si trovano, come abbiamo visto, nella saliva e anche nello stomaco e nell’intestino per contribuire alla scissione dei nutrienti del cibo.

Se gli enzimi sono carenti, la digestione diventa più lunga e il corpo accumula scorie, si formano gas e si può produrre gonfiore addominale e diarrea.

Alimenti freschi o alimenti preparati?

Gli alimenti freschi e crudi sono ricchi di enzimi e, quando li assumiamo, essi sostano temporaneamente nella zona superiore dello stomaco (cardias), prima di proseguire il loro percorso attraverso il tratto digestivo.

In questo spazio, gli enzimi naturalmente presenti nell’alimento producono una pre-digestione dello stesso che arriva, secondo le ricerche dell’enzimologo americano Edward Howell, fino al 50% per i carboidrati, il 30% per le proteine e oltre il 10% per i grassi.1
Cibi conservati, manipolati oppure cotti troppo e male non consentono questa autodigestione preliminare degli alimenti, sovraccaricando il nostro pancreas e creando un fenomeno definito leucocitosi digestiva, caratterizzato da un aumento del numero di leucociti nel sangue, che non avviene, invece, ingerendo verdure e frutta fresche.

Quando la dieta quotidiana non basta

Esistono specifiche formulazioni nutraceutiche a base di enzimi vegetali ad ampio spettro che aiutano a ripristinare una normale attività enzimatica favorendo una migliore digestione. (Un ottimo esempio di una formulazione nutraceutica con queste caratteristiche la trovate cliccando qui.)

Assimileremo così in modo completo i nutrienti ed eviteremo il rischio di avere macromolecole indigerite che, alterando la permeabilità della parete intestinale, si trasformano in potenti allergeni e aprono la strada a tutta una serie di patologie immunitarie e autoimmuni.


1. E. Howell, Enzyme Nutrition, Avery Publishing, Wayne, New Jersey 1985.

Scritto da Luigi Gallo

Luigi Gallo svolge attività di consulenza e formazione per professionisti, associazioni e aziende che operano nel campo del benessere integrato. In oltre 40 anni di intensa attività educativa e divulgativa, collaborando con enti pubblici, scuole, ospedali e istituti di ricerca, ha contribuito a sensibilizzare sempre più vaste platee di operatori e consumatori ai temi della prevenzione e dello stile di vita.

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