Giornata della Terra

Un'opportunità per un nuovo inizio

La giornata mondiale della Terra, che sarà celebrata il 22 aprile in un forzato fermo immagine, conseguenza della gravissima pandemia che l’intera umanità sta affrontando, ispira più di una riflessione.

La prima riguarda l’importanza, anzi, la assoluta necessità di stabilire una nuova connessione con la Natura. Connessione imprescindibile per creare il nostro benessere, un benessere che non è mai statico, bensì dinamico, istante per istante. Il nostro star bene è infatti strettamente correlato al benessere della Natura. L’ambiente esterno, macrocosmo, è parte dell’ambiente interno, microcosmo, e viceversa. Il benessere di entrambi è dunque assolutamente interconnesso. Più impareremo ad amare e rispettare la Natura, più si accenderanno le nostre coscienze ambientaliste e la consapevolezza di dover scegliere uno stile di vita all’insegna della sostenibilità.

La seconda riflessione, correlata alla prima è questa: a che punto eravamo prima di questo epocale lockdown imposto dalla pandemia? Come eravamo, come ci relazionavamo con noi stessi e con la Natura? Troppo spesso intrappolati in ritmi frenetici e innaturali noi, troppo spesso martoriato dall’inquinamento e dalle coltivazioni intensive l’ambiente. Cibo sempre meno genuino e più industrializzato. Per non parlare di tutte le emozioni inquinanti per il nostro benessere, centrifughe di timori e insicurezze. Tutto questo ci ha allontanato dal nostro centro, disconnettendoci da noi stessi e dalla Natura. E dal nostro autentico benessere.

Tuttavia questo fermo immagine può anche diventare una opportunità, può insegnarci l’importanza di nuove scelte di vita, più in armonia con i propri ritmi naturali e i rimi naturali della Natura. Il lockdown potrebbe suggerirci infatti una nuova partenza, un nuovo inizio. Non più come prima dunque, ma meglio di prima. Potrebbe promuovere in noi l’attenzione ai nostri reali bisogni, più corrispondenti al nostro equilibrio. Questa nuova partenza potrebbe suggerirci anche una nuova interazione con l’ambiente, ispirandoci empatia ed attenzione ai suoi reali bisogni. Microcosmo e macrocosmo finalmente alleati, finalmente in una convivenza armoniosa, sana. Un tempo era così, la storia dell’umanità ha conosciuto e vissuto per secoli la connessione con la Natura. Poi le cose sono cambiate, ma perché non ripristinare quella alleanza? Avrete tutti visto in questi giorni le meravigliose immagini e i video della Natura restituita alla Natura durante il lockdown. In questi due mesi la Natura ha recuperato il suo benessere, il mare è cristallino, il cielo è terso, la fauna si sta rigenerando. Ma non è possibile pensare che la Natura possa star bene solo in assenza dell’uomo. Quando riprenderemo quindi la nostra vita normale, quando torneremo a interagire con l’ambiente e con la Natura, occorrerà dunque una nuova partenza, un nuovo inizio, in nome del benessere nostro, della Natura e della Terra.

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Scritto da Cristina Settanni

Naturopata, espertta in Essenze Floreali Australiane e giornalista pubblicista, da più di quindici anni si dedica al benessere della persona e alla ricerca di rimedi naturali che aiutino a ristabilire e mantenere l’equilibrio di mente, corpo ed emozioni in chiave olistico-energetica.

In qualità di relatrice conduce corsi di formazione e conferenze in ambito nazionale sulla floriterapia australiana, Australian Bush Flowers e sul riequilibrio alimentare secondo i principi energetici della Medicina Tradizionale Cinese.

È docente del corso di formazione Flower Essences Consultant presso il College of Naturopathic Medicine – CNM-Italia.
Collabora con quotidiani, magazine e riviste di cultura, ricerca e benessere.
Autrice del libro "I Fiori del Bene" edito Mondadori, marzo 2018.

http://www.cristinasettanni.com
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