David Monacchi e le registrazioni della biodiversità ai confini della civiltà
David Monacchi lancia l’allarme: stiamo perdendo la vita e suoni delle foreste primarie. Anche in luoghi isolati dell’Amazzonia o dell’Africa, l’intervento dell’uomo sta devastando l’ecosistema. Monacchi -ricercatore, compositore e sound artist- da anni si dedica alla registrazione dei “suoni della biodiversità” nei luoghi più remoti del pianeta. Foreste impenetrabili, dove animali, insetti e piante emettono i suoni della nostra preistoria. Eppure anche ai confini della civiltà, l’azione umana è devastante.
«I cambiamenti climatici -dice David Monacchi- la deforestazione, il bracconaggio, stanno sfaldando l’equilibrio sistemico delle foreste primarie. Stiamo perdendo la grande sinfonia della natura».
Portando con sé strumenti ad alta tecnologia, Monacchi compie delle spedizioni avventurose per raggiungere punti impervi della Terra, raccogliere frammenti sonori, fissare delle “impronte acustiche” del pianeta prima che tutto si trasformi, degradi e si perda definitivamente.
«Sappiamo -sottolinea il ricercatore- che ci sarà un grande cambiamento dal punto di vista climatico. Tutti gli indicatori ci dicono che l’equilibrio evolutivo degli ecosistemi sta mutando. E allora il nostro progetto ha l’obiettivo di mettere un punto. Documentare lo stato attuale della storia naturale. Oggi che alcuni habitat originari sono ancora studiabili, li vogliamo documentare con strumenti molto sofisticati, facendo delle registrazioni sonore “tridimensionali”».
Quelle registrazioni straordinarie, rimarranno materiale per i soli ricercatori o potranno essere ascoltate anche dal pubblico?
«Abbiamo creato degli spazi particolari, chiamati “sonosfere”, dove il pubblico potrà ascoltare i “paesaggi sonori” in modo immersivo. Si tratta di ambienti acustici tecnologicamente avanzati, dove chiunque potrà essere circondato del suono tridimensionale della biodiversità delle foreste dell’Amazzonia o dell’Africa. Una “sonosfera” è stata creata, con la nostra stretta collaborazione, a Pesaro».