Come alimentazione e stile di vita incidono sulla nostra salute neuronale

Attualmente si osserva un inquietante aumento delle malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e le previsioni per i prossimi anni non sono assolutamente incoraggianti.

Sicuramente siamo in una società che sta invecchiando, caratterizzata da un deterioramento ambientale, un preoccupante livello di inquinamento, di polveri sottili e un aumento delle sostanze tossiche che respiriamo e assumiamo regolarmente con il cibo e i cosmetici.

Tra i fattori che incidono in modo importante sull'incremento delle malattie neurodegenerative vi sono l’alimentazione, l’inquinamento, lo stress e i cronoritmi, tutti fattori su cui possiamo intervenire nel momento in cui ne siamo consapevoli.
Numerosi studi hanno dimostrato che le malattie neurodegenerative hanno un’importante componente metabolica e che modificare l’alimentazione permette di ridurre il rischio di svilupparle e di rallentarne la progressione.

L’evoluzione insegna. L’alimentazione ancestrale ha permesso al cervello umano di triplicare di dimensioni in un tempo evolutivamente breve. Il cambio di alimentazione avvenuto negli ultimi 70 anni ha modificato le risposte neurofisiologiche e attualmente si osserva non solo un blocco della crescita, ma addirittura una riduzione del volume cerebrale.

Attualmente l’uomo soffre di “malnutrizione” per il fatto che non assume una quantità adeguata di nutrienti di elevata qualità a supporto della struttura e delle funzioni cerebrali. Insieme a una serie di fattori ambientali e allo stress l’impatto sulla salute neuronale e sulle funzioni cognitive è decisamente negativo, e ciò si osserva particolarmente nei paesi industrializzati.

Alla base dei processi neurodegenerativi vi è la “neuroinfiammazione” che altera sia i processi fisiologici sia il metabolismo delle cellule che compongono il parenchima cerebrale e pone le basi per lo sviluppo di tali patologie.

Nutrizione inadeguata, elevati livelli di stress, infezioni, alterazione dei cronoritmi e inquinamento contribuiscono alla neuroinfiammazione.
Avere un cervello in salute permette di vivere una vita piena, felice e ricca di significato. Per questo dobbiamo prendercene cura.

Patologie come il morbo di Alzheimer iniziano a presentarsi tra i venti e i quarant’anni, molto prima che si manifestino i sintomi che portano alla diagnosi, quando è troppo tardi per recuperare la situazione.

Abbiamo tuttavia un’arma a nostra disposizione: le patologie neurologiche sono prevenibili e quindi le scelte e le azioni che quotidianamente facciamo determinano il destino di domani del nostro cervello in termini di salute, funzionalità e di rischio di malattia.

Vale pertanto la pena fare uno sforzo e apportare importanti cambiamenti oggi per assicurarci una vita migliore, piena di energia e che ci consentirà una vita piena e un invecchiamento più sano e felice.

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Scritto da Stefania Cazzavillan

Biologa, Genetista e Naturopata - Ricercatrice in Biologia molecolare e Micoterapia – Consulente in Nutrizione integrata e micoterapia. Professore a contratto presso l’Università di Pavia.

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