Diversa prospettiva. Diversi risultati.
La International Headache Society elenca ben più di 100 tipi diversi di mal di testa con una suddivisione in varie tipologie fatta in base alle caratteristiche sintomatiche, alla sua concorrenza con l’assunzione o l’astinenza da determinate sostanze (alcool, caffè, additivi alimentari ecc) o al collegamento con specifici fattori o meccanismi fisiologici (ormonali, emotivi, vascolari, respiratori, muscolari, posturali). L’intento di questa classificazione è quello di identificare il meccanismo di causazione per poter tentare di scegliere lo strumento (principalmente farmacologico) per interrompere quel meccanismo. È una classificazione minuziosa e dettagliatissima delle infinite manifestazioni del mal di testa. Tuttavia, per stessa ammissione dei ricercatori, è estremamente difficile discriminare esattamente quando e se i pazienti soffrano di una singola specifica tipologia o di una sovrapposizione di più tipologie.
Il Dr. Asif Khan, specialista Upper Cervical, incontrando quotidianamente i pazienti nel suo studio ed ascoltando le loro storie, riscontra un’attenzione parossistica per la localizzazione e le caratteristiche del dolore cefalgico ed una attenzione esclusiva nel confronto dei “trigger”, cioè quello che innesca la crisi.
È evidente che il modello di pensiero corrente sul trattamento del mal di testa è focalizzato su un livello sintomatico di superficie del problema e, all’atto pratico, si dimostra insufficiente, vista la quantità di pazienti che lamentano l’inefficacia delle cure o delle terapie ricevute.
"In quanto specialista Upper Cervical, - dice il Dr. Asif Khan - sono convinto che la causa del mal di testa vada ricercata più in profondità, superando il livello della sintomatologia, e che la strategia più efficace sia quella di favorire il corretto funzionamento fisiologico innato del corpo, piuttosto che il tentativo di bloccarne soltanto la disfunzione. Una grande quantità di ricerca dimostra infatti che la maggior parte dei mal di testa ha origine da problemi nella regione alta cervicale della colonna vertebrale. Le vertebre C1 e C2 possono diventare anche solo lievemente disallineate a causa di stress eccessivi o ripetuti, inclusi incidenti stradali, infortuni sportivi, distorsioni posturali protratte dovute alle mansioni lavorative ecc. Questo disallineamento non ha conseguenze meramente muscolari, come generalmente si crede; limitare l’influenza del rachide cervicale alla sola cefalea tensiva è come “guardare l’albero e non vedere il bosco”. Non bisogna dimenticare infatti che l’articolazione cranio-cervicale, oltre che costituire il punto di intersezione dei muscoli delle spalle, del collo e della testa, è un crocevia primario dove transitano e si smistano gli impulsi nervosi tra cervello e corpo attraverso il tronco encefalico. All’interno di questa articolazione scorre il fluido cerebrospinale che garantisce la pulizia del sistema nervoso centrale e la regolazione della pressione intracranica, ed esternamente nell’immediata prossimità dell’articolazione cranio-cervicale scorrono i vasi arteriosi e venosi che assicurano l’irrorazione sanguigna e l’ossigenazione del cervello. Non si può sottostimare l’impatto che il Complesso di Disallineamento dell’Atlante può avere sulla dinamica di questi fluidi come una potenziale valvola."
Bisogna quindi, in un certo senso, sovvertire l’attuale modello di trattamento del mal di testa e non solo educare i pazienti, ma anche aggiornare i professionisti della salute ad ampliare la loro prospettiva e a valutare strategie nuove. Upper Cervical è molto diffusa negli Stati Uniti ma poco conosciuta in Italia. Per approfondimenti segnaliamo il sito: www.uppercervical.it
È proprio con questo obbiettivo che il Dr. Asif Khan ha scelto di partecipare anche quest’anno a Biosalus, perché il pubblico di questa manifestazione è particolarmente orientato a paradigmi di salute olistici e attento a nuovi modi per restare in salute.