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Quesiti di ieri, dilemmi di oggi: quali risposte nel XXI secolo?

Quesiti di ieri, dilemmi di oggi: quali risposte nel XXI secolo?

Cinquant'anni sono trascorsi dalla scomparsa prematura di Luigi Tenco, grande e incompreso cantuatore, poeta sensibile e attento alle domande esistenziali ed alle contraddizioni che tormentavano gli animi giovanili

degli anni sessanta: guerra, libertà, uguaglianza, ricerca di un'identità, rifiuto del perbenismo e dell'ipocrisia.........

Ho ripescato il testo di una sua canzone del 1962, certamente non nota, forse perchè troppo “impegnata”: “Cara Maestra”.

Da ex studente che ha vissuto il fermento di quegli anni, oggi donna nell'età che tutto rivede, recupera, salva nell'ottica di cogliere l'insegnamento insito in ogni esperienza, mi chiedo:

abbiamo ancora tanta strada da fare, oggi come allora?..............

Testo Canzone:

Cara maestra,
un giorno m'insegnavi
che a questo mondo noi
noi siamo tutti uguali.
Ma quando entrava in classe il direttore
tu ci facevi alzare tutti in piedi,
e quando entrava in classe il bidello
ci permettevi di restar seduti.
Mio buon curato,
dicevi che la chiesa
è la casa dei poveri,
della povera gente.
Però hai rivestito la tua chiesa
di tende d'oro e marmi colorati:
come può adesso un povero che entra
sentirsi come fosse a casa sua?
Egregio sindaco,
m' hanno detto che un giorno
tu gridavi alla gente
"vincere o morire".
Ora vorrei sapere come mai
vinto non hai, eppure non sei morto,
e al posto tuo è morta tanta gente
che non voleva né vincere né morire?

 

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