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Le proteine nella dieta del bambino

A cosa servono, quali prediligere e dove trovarle

Le proteine devono il loro nome alla lingua greca nella quale la parola “proteios” significa primario, che occupa il primo posto. Sono state cosi' chiamate dal chimico svedese Jons Jacob Berzelius nel 1838. Costituiscono una parte essenziale degli organismi viventi e partecipano in tutti processi cellulari. La loro funzione più importante è detta “plastica”, formano cioè i tessuti e gli organi. Sono formate da amminoacidi, venti in tutto, dei quali otto detti essenziali poiché non possiamo sintetizzarli dunque possiamo procurarceli solo con l'alimentazione. Gli amminoacidi sono come anelli che si uniscono in catene; la loro successione determina la proteina finale.
Esistono cosi infinite possibilità di proteine diverse nell'organismo. Quando mangiamo proteine contenute negli alimenti con la digestione liberiamo gli amminoacidi che le componevano, assorbiamo gli amminoacidi attraverso l'intestino e li usiamo per la costruzione di proteine nostre.

La sintesi proteica avviene nelle nostre cellule attraverso il processo di trascrizione DNA-RNA-PROTEINA; la sintesi proteica vera e propria avviene nei ribosomi, corpuscoli cellulari presenti nel citoplasma cellulare. Se è vero che gli amminoacidi essenziali devono essere assunti con gli alimenti perché l'organismo umano non puo' sintetizzarli da solo va da se' che gli alimenti che li contengono tutti sono stati ritenuti sempre più importanti per la salute dell'uomo. Nella seconda metà dello scorso secolo, quando le condizioni economiche della popolazione sono migliorate, la popolazione ha aumentato la quantità di “proteine nobili” (cioè contenenti tutti gli amminoacidi essenziali) introdotte con la dieta in modo improprio, abbandonando la dieta mediterranea e ciò è stato fatto anche con la alimentazione pediatrica. Nello svezzamento tradizionale il lattante a sei mesi di vita passa da una alimentazione a base di latte materno ad una che contiene tre volte la quantità di proteine raccomandate dai LARN soprattutto ricca di proteine animali ( quindi ricche si si proteine nobili ma anche di grassi saturi e colesterolo).
L'abbandono della alimentazione mediterranea più frugale e meno proteica e l'abuso di alimenti industriali di origine animale viene oggi riconosciuta come una della concause dell'aumento delle malattie cronico degenerative non trasmissibili nella popolazione occidentale.

In realtà se le proteine contenute nei vegetali (cereali e legumi) non possono essere considerate nobili poiché non contengono tutti gli amminoacidi essenziali è vero che unendo nel piatto cereali e legumi possiamo eliminare il problema ottenendo gli amminoacidi essenziali necessari senza assumere per forza i grassi contenuti nei cibi animali. Tutte le civiltà contengono piatti composti da cereali e legumi da sempre, fonte salutare di benessere
E' necessario quindi adeguarsi alle conoscenze che ci indicano chiaramente di ridurre le proteine nel piatto dei bambini a partire dal lattante durante lo svezzamento (sempre predilezione per le proteine vegetali, mai proteine animali due volte al di nei due pasti principali, mai due fonti proteiche animali nello stesso piatto, non introdurre latte vaccino nel primo anno di vita).
Dopo l'anno ricordiamoci di insegnare ai nostri figli il piacere di mangiare cereali integrali biologici e ricordiamoci che i bambini imparano per mimesi ciò che vedono fare agli adulti: se vogliamo salvaguardare la salute dei nostri figli attraverso la alimentazione guardiamo prima nei nostri piatti!

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Scritto da Eleonora Lombardi Mistura

Medico, pediatra, omotossicologo, esperta in medicina fisiologica di regolazione e microimmunoterapia in pediatria, socia SIPEF (Società Italiana di Pediatria Fuzionale).

http://www.polomedicinaintegrata.it/eleonora-lombardi-mistura.html

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