Floriterapia: dalle origini ai giorni nostri

Storia ed evoluzione dell’utilizzo dei fiori come rimedio naturale

La Floriterapia inizia migliaia di anni fa quando l’uomo viveva in profondo contatto con la natura e la sua conoscenza delle proprietà curative delle erbe, delle piante e dei fiori era di tipo intuitivo.

Già i medici dell’antica civiltà Assiro-Babilonese avevano sviluppato un sistema di cura basato sulle essenze ricavate dai fiori e dalla linfa delle piante. Questo metodo era chiamato la cura dell’anima e dei corpi sottili.

Negli ultimi secoli la conoscenza delle proprietà terapeutiche delle Essenze floreali andò perduta.

Fu il medico inglese Edward Bach (1886-1936), pioniere delle Essenze floreali, a ripristinare l’uso di questi rimedi.

Immunologo, batteriologo ed omeopata, Bach negli anni Trenta intuì la possibilità di ristabilire l’equilibrio emozionale grazie all’energia presente nei fiori. Nel corso della sua vita egli arrivò ad identificare 38 Essenze Floreali, i Fiori di Bach, in grado di agire positivamente su uno specifico stato d’animo in squilibrio e riattivare uno stato di benessere generale.

FIORI DI BACH

Secondo Bach i disordini fisici delle persone nascono soprattutto in una condizione di sofferenza e disarmonia dell’anima con le leggi dell’universo. Questa dapprima determina una sottile alterazione dei livelli energetici dell’organismo, poi agisce a livello psicologico, in seguito a livello organico.

Successivamente, l’alterazione si cronicizza, il disagio diventa sintomo fisico e da quel momento la malattia inizia a manifestarsi. Questa disarmonia richiede un riequilibrio energetico della persona attraverso una specifica frequenza vibrazionale trasmessa dai rimedi floreali, che rappresentano la più alta espressione della forza vitale della pianta.

La preparazione: il metodo della solarizzazione.

Il metodo della solarizzazione fu messo a punto dallo stesso Bach. Si pongono i fiori, raccolti nel momento di massima fioritura, in una ciotola di vetro colma di acqua pura di sorgente, che va esposta al sole per tre o quattro ore. Con il calore del sole l’impronta energetica del fiore passa all’acqua. Per alcuni fiori la preparazione avviene durante l’esposizione notturna alla luce lunare. Il contenuto viene poi filtrato e si aggiunge una piccola quantità di brandy, che ha la funzione di conservante. Da questa Tintura Madre si crea l’essenza concentrata, la stock bottle da 15 ml. Per utilizzare le essenze floreali occorre diluirle: si riempie una boccetta da 30 ml con tre parti di acqua minerale naturale e una parte di brandy e si aggiungono 2 gocce di essenza, sette gocce per i fiori australiani.

Come si assumono le essenze
Solitamente tutti i rimedi floreali si assumono per via orale, ponendo le gocce direttamente sotto la lingua. La posologia per i fiori di Bach, i fiori californiani e himalayani è generalmente di quattro gocce quattro volte al giorno. Per i fiori australiani la posologia è di sette gocce al mattino al risveglio e 7 gocce la sera prima del riposo notturno. Le essenze floreali possono essere usate anche per applicazioni esterne, nell’acqua del bagno o mediante diffusore ambientale o aggiunte a creme o oli.

La floriterapia dopo Bach
A partire dagli anni Settanta, la ricerca sulle Essenze Floreali si è notevolmente sviluppata in diverse aree geografiche del mondo, dall’Europa alla California, dall’India all’Australia, al Sudamerica, all’Alaska, al Canada e ha dato luogo a nuovi sistemi di floriterapia moderna, basati sui principi introdotti da Bach.

Vediamone alcuni:

FIORI AUSTRALIANI

Fra i rimedi floriterapici più conosciuti vi sono i fiori australiani, scoperti da Ian White, naturopata e biologo australiano, a partire dagli anni ’80.

Nel corso degli ultimi trent’anni, Ian White ha messo a punto ad oggi 69 rimedi floreali, gli Australian Bush Flower, estratti da fiori della sua terra, il “bush” australiano, e attivi su tutte le problematiche emozionali e psicologiche proprie del nostro secolo.

 FIORI CALIFORNIANI 

La nascita della Floriterapia Californiana risale agli anni Settanta, ad opera dei ricercatori Patricia Kaminski e Richard Katz che nel 1979, hanno fondato la Flower Essence Society. Utilizza fiori selvatici che nascono in una zona geografica ancora incontaminata alle pendici della Sierra Nevada, in California. Attualmente sono disponibili 103 rimedi floreali californiani, ognuno con una specifica sfera di azione. La missione delle Essenze floreali californiane è quella di favorire una vera relazione dinamica tra interiore ed esteriore, tra problematiche personali e sociali dei tempi moderni. In commercio questi rimedi si trovano in flaconcini da 15 ml. Prima di utilizzarle occorre tuttavia diluirle: si riempie una boccetta di vetro con contagocce da 30 ml con tre parti di acqua minerale naturale e una parte di brandy e si aggiungono 2 gocce di essenza. La posologia è identica a quella dei fiori di Bach: si assumono 4 gocce sotto la lingua 4 volte al giorno, lontano dai pasti.

FIORI HIMALAYANI

La scoperta dei fiori Himalayani risale al 1990, quando Tanmaya, un naturalista e ricercatore australiano si trovava tra i visitatori delle valli sacre e magiche dell’Himalaya. Il suo incontro con i fiori di questa suggestiva e incontaminata zona del mondo diede origine alla floriterapia himalayana. Tamnaya ha definito “Flower Enhancers” catalizzatori floreali, le essenze floreali himalayane, poiché la loro azione è quella di stimolare le risorse vitali positive racchiuse nell’essere umano. I rimedi floreali Himalayani sono creati a circa 3000 - 4000 metri di altezza, usando il metodo della solarizzazione e l’impiego di acqua delle sorgenti himalayane. Inizialmente Tamnaya ha creato 9 rimedi, ma successivamente il numero si è notevolmente ampliato. Una particolarità dei fiori himalayani e che i loro nomi non derivano dai loro specifici nomi botanici, bensì dalle loro proprietà.

Si assumono puri, ponendo 2 gocce direttamente sotto la lingua, 5 volte al giorno, lontano dai pasti. Generalmente si consiglia di prenderli al mattino appena svegli, la sera prima di dormire e le altre tre volte durante la giornata.

FIORI ITALIANI

I rimedi floreali italiani, Flos Animi , Fiori dell’Animo, sono stati scoperti da Giovanna Tolio, naturopata e ricercatrice energetica. Sono 18 essenze preparate con fiori di piante selvatiche che crescono in Italia, a cui si aggiungono la Crema e il Rimedio Floreo, che contengono 5 dei fiori singoli, Alloro, Limone, Mandorlo, Pioppo Nero e Rosmarino e l’Olio Vitae, che contiene la Betulla, il Cappero, il Gelsomino, il Rododendro e il Sambuco. La preparazione dei fiori italiani è eseguita secondo il metodo della solarizzazione ideato da Bach. Per assumere i fiori italiani si diluiscono 2 gocce del singolo rimedio puro scelto e 4 gocce del Rimedio Floreo, in un flacone di vetro da 30 ml con contagocce. Si riempie con acqua minerale naturale, si aggiunge un cucchiaino di brandy come conservante. La posologia è di 4 gocce da porre direttamente in bocca 4 o più volte al giorno. In alternativa, si assumono 2 gocce del singolo rimedio puro, o quattro gocce del Rimedio Floreo, direttamente in bocca sempre per 4 o più volte al giorno e lontano dai pasti.

Scritto da Cristina Settanni

Naturopata, espertta in Essenze Floreali Australiane e giornalista pubblicista, da più di quindici anni si dedica al benessere della persona e alla ricerca di rimedi naturali che aiutino a ristabilire e mantenere l’equilibrio di mente, corpo ed emozioni in chiave olistico-energetica.

In qualità di relatrice conduce corsi di formazione e conferenze in ambito nazionale sulla floriterapia australiana, Australian Bush Flowers e sul riequilibrio alimentare secondo i principi energetici della Medicina Tradizionale Cinese.

È docente del corso di formazione Flower Essences Consultant presso il College of Naturopathic Medicine – CNM-Italia.
Collabora con quotidiani, magazine e riviste di cultura, ricerca e benessere.
Autrice del libro "I Fiori del Bene" edito Mondadori, marzo 2018.

http://www.cristinasettanni.com

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