Quelli che vengono definiti no vax, sono davvero contro i vaccini?
Il decreto per l’obbligatorietà di 12 vaccini per i bambini da 0 a 16 anni, varato dal governo lo scorso 19 maggio, prevedendo gravi sanzioni per i genitori inadempienti (dalla multa fino alla perdita della potestà genitoriale), ha scatenato dubbi e dissensi nei genitori ed anche in medici e ricercatori.
Immediate le ammonizioni e, addirittura, la radiazione dall'ordine di due medici “no vax”.
Tale definizione è impropria perché questi medici non si sono dichiarati contrari alle vaccinazioni in sé, ma hanno sollevato legittime perplessità circa l'indiscriminata vaccinazione di massa e su alcuni punti critici particolari.
Le perplessità argomentate, secondo scienza e coscienza, dovrebbero essere uno stimolo ad approfondire ricerca e verifiche al fine di ottimizzare la tutela della salute dei nostri bambini.
Non dimentichiamo che l'obbligo morale di un medico è “Primum non nocere”.
Prima di proseguire con l'attuazione frettolosa di questo decreto, è auspicabile un serio confronto in ambito scientifico, al di là di ogni altro interesse che non sia quello del diritto alla Salute.
Al giorno d'oggi inoltre, anche i sospetti di comuni cittadini, sfiduciati dalle istituzioni, sono legittimi. Dovrebbe esserci il diritto di essere informati, non obbligati. Abbiamo il diritto di conoscere e pretendere chiarezza.
Non si tratta di essere favorevoli o contrari, ma uniti per amore dei nostri figli.
Per dovere di informazione in merito a questa delicata tematica abbiamo scelto di postare l'intervista di David Gramiccioli al professor Giuseppe Genovesi, specialista in endocrinologia, psichiatria e immunologia.
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