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Disturbi dell’attenzione e disturbi pervasivi dello sviluppo

Disturbi dell’attenzione e disturbi pervasivi dello sviluppo

Come intervenire sulla fisiologia del cervello riducendo l'infiammazione e cambiando cibo.

I disturbi del neurosviluppo in pediatria sono in aumento; spesso è difficile diagnosticarli chiaramente a causa della loro comorbilità.

Alla loro insorgenza sembrano contribuire diversi fattori genetici ed ambientali tali da influenzare lo sviluppo cerebrale. Lo sviluppo cerebrale del bambino è affascinante e complesso: la sinaptogenesi inizia durante il secondo mese di vita fetale ed è rigogliosa fino ai due-tre anni di vita, periodo di massima plasticità evolutiva. In seguito avviene “la potatura” delle sinapsi per migliorare la efficienza cerebrale e sfoltire quello che non serve. La formazione di nuove sinapsi è continuamente modellata dall'ambiente circostante (epigenoma) e il connettoma può essere modificato in modo permanente in senso patologico se il danno epigenetico avviene in determinate finestre temporali ritenute “periodi critici” o “sensibili”. Nei primi due anni di vita, di pari passo con la crescita del connettoma, matura e si forma il “natural core microbiota” del bambino. Anche il microbiota può subire dei danni nel suo sviluppo e non svolgere efficacemente il suo delicato compito. La incompleta o alterata maturazione del connettoma e del microbiota intestinale sono ritenute centrali dalla ricerca scientifica che si occupa di disturbi del neurosviluppo.

Che il cervello e l'intestino siano uniti in tali patologie lo dimostra il fatto che molti bambini affetti da autismo o ADHD presentano sintomi addominali insieme a quelli neurologici. Quasi la metà dei bambini autistici, per esempio, soffre di selettività alimentare, sindrome del colon irritabile, enterocolite autistica o stipsi legata al consumo di latte. Analizzando la letteratura emerge come la presenza e la gravità di disturbi intestinali correli con la gravità dei disturbi neurologici (Adams et al, 2011). E' possibile considerare il microbiota come fondamentale per modulare lo stato infiammatorio dell'organismo e proteggere il cervello dalla neuroinfiammazione essendo al cervello intimamente collegato attraverso l'asse bidirezionale “intestino-cervello”.

L'asse intestino-cervello è un sistema PNEI fisiologico bidirezionale modulato dal microbiota intestinale (asse microbiota-intestino-cervello) in cui il nervo vago svolge una importante funzione.

La neuroinfiammazione con radici nell'intestino, sembra essere presente in tutti i disturbi pervasivi del neurosviluppo.

Il rilascio di citochine pro-infiammatorie in diverse regioni del cervello produce attivazione della microglia, perdita delle connessioni sinaptiche, alterazione nella produzione di neurotrasmettitori e morte dei neuroni.

Riducendo l'infiammazione cronica gli effetti neurodistruttivi potrebbero dunque essere ridotti e consentire esiti evolutivi migliori. Cambiare alimentazione può ridurre i disturbi del comportamento nei bambini soprattutto limitando l'assunzione di cibi ricchi di glutine, di zuccheri semplici, di latte vaccino e derivati (diete gluten and casein free).

Cambiare alimentazione significa cambiare il microbiota intestinale e ridurre la disbiosi, ritenuta responsabile della aumentata permeabilità intestinale (“Leaky gut syndrome”). Anche prodotti tossici presenti nei cibi, come ad. esempio il glifosato, le micotossine e gli antibiotici producono disbiosi, allentamento delle giunzioni strette tra gli enterociti ed aumento della permeabilità.

L'aumento della permeabilità non riguarderebbe poi solo l'intestino ma, a cascata, invaderebbe anche il cervello, diventato anch'esso permeabile ed infiammato (“Leaky brain syndrome”).

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