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Lo slattamento fisiologico

Lo slattamento fisiologico

Piccole ma importanti regole di base per le prime pappe dei bambini

Preferiamo il termine “slattamento” perché “svezzamento”, che significa “togliere il vizio”, ha una connotazione negativa rispetto all'allattamento al seno.

Negli ultimi anni si è progressivamente anticipata l'età dello slattamento fino ai quattro mesi di vita. Questa tempistica è scorretta poiché non fisiologica e anche l'OMS consiglia lo slattamento non prima del sesto mese di vita.

Non bisogna avere fretta nel percorso dello slattamento e rispettare la specificità di ogni bimbo ricordando che, nel primo anno di vita, il cibo più importante è il latte materno.

Per cominciare bisogna scegliere un periodo in cui il bambino sta bene sia fisiologicamente che psicologicamente, senza situazioni disturbanti quali cambiamenti di ambiente o ritorno della madre al lavoro. I segni per decidere quando iniziare sono la capacità del bambino di mantenere abbastanza bene la posizione seduta poiché la digestione è più difficoltosa da semisdraiati e l'interesse del piccolo nei confronti del cibo.

Il cibo solido deve essere proposto da chi conosce bene il bambino in un luogo a lui caro e non in maniera frettolosa in modo che l'ora del pasto diventi un momento rilassante e piacevole, una nuova opportunità di gioco. Anche se all'inizio il bambino verrà imboccato è utile dargli in mano un cucchiaino mentre mangia per invogliarlo a fare da solo; è bene che sporchi e che si sporchi, che faccia conoscenza fisica con il cibo. Il passaggio al cibo solido è un passaggio graduale al mondo degli adulti per cui sin dall'inizio apparecchiate la tavola davanti al bambino con tovaglietta, piattino, bicchiere per abituarlo all'ordine .

E' bene che i primi incontri alimentari siano semplici e lenti: un solo alimento alla volta, in piccola quantità, con attesa di due-tre giorni senza riproporre l'alimento; dal terzo giorno quell'alimento può essere ripetuto e dal giorno successivo si può inserire un nuovo alimento (modalità 3+1). Molta attenzione deve essere posta alla qualità degli alimenti che devono essere rigorosamente di stagione ed esenti da pesticidi, diserbanti o sostanze chimiche.

Se dovessero comparire vomito, orticaria, diarrea è bene fermarsi con l'ultimo alimento inserito per almeno una settimana e controllare le manifestazioni fisiche ed emotive del bambino; sarà utile consultare il pediatra per ogni sintomo che non sia lieve e passeggero.

Per iniziare si può partite da un brodo vegetale di sola carota filtrato e dato con il cucchiaino senza alterare il ritmo delle poppate al seno. In questo modo il rifiuto sarà meno probabile poiché il bimbo non sentirà minacciata la sua fonte primaria di nutrimento, il seno, dalla novità del cucchiaio. In seguito, nel primo mese di slattamento, nel brodo potrà essere aggiunta una alla volta una nuova verdura ( no bieta e spinaci per la presenza di ossalati) e poi, dopo l'inserimento di due verdure nel brodo, crema di riso (in vendita precotta, biologica e non integrale), un cucchiaino di olio di oliva premuto a freddo e biologico seguito da lenticchie decorticate. Ricordando sempre la regola del 3+1 si unirà poi una terza verdura al brodo, un nuovo cereale (per esempio il mais), piselli decorticati, ceci decorticati, olio di semi di lino e canapa, alghe e creme di semi oleosi e frutta secca. La frutta sarà offerta lontano dai pasti, da sola, fresca o cotta molto matura o con crema di riso o latte materno o vegetale.

Si raccomanda di tenere bassa la quota di fibre nello slattamento fisiologico almeno fino ai 12 mesi poiché le fibre sono in grado di intrappolare macronutrienti come zuccheri, grassi e micronutrienti come zinco e ferro; più opportuno quindi ricorrere a cereali raffinati, legumi decorticati, creme di frutta secca e semi oleosi, estratti. Il latte materno infatti, alimento principe per il lattante, non contiene fibra.

Prestare sempre attenzione a non forzare il bimbo a mangiare perché ciò potrebbe portare a rifiuti netti e ricordiamo che a volte i bambini possono rifiutare un alimento più volte, prima di mangiarlo.
Aspettate dunque pazientemente e serenamente che il bambino accetti.

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