Come l'influsso dell'ambiente esterno attiva una risposta psico-fisica funzionale orientata alla nostra salute
Fin dal primo istante della nostra esistenza siamo sottoposti a stimoli ambientali, sociali e culturali per mezzo dei quali adottiamo dei meccanismi di sopravvivenza che andranno a costruire la nostra personalità. Queste caratteristiche psico-comportamentali che ci differenziano gli uni dagli altri sono il risultato della percezione che ognuno di noi ha avuto, ed ha, dell'ambiente esterno; ed è attraverso questa percezione che il nostro sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunitario attiva una risposta funzionale adatta alla nostra vita. (Per approfondire leggere "PNEI: Pensieri, Nozioni, Emozioni e Interconnessioni")
Il neuroscienziato Paul MacLean ha sviluppato negli anni Settanta la teoria del "Triune Brain", o cervello tripartito, con la quale spiegava come, nel corso dell'evoluzione, l'uomo ha strutturato l'encefalo attraverso un'organizzazione ed una funzione gerarchica. MacLean ha suddiviso il cervello in tre sistemi principali: il Cervello rettiliano, che corrisponde al tronco encefalico; il Cervello mammifero, corrispondente al sistema limbico; e la Mente o Ragione, abbinata alla neocorteccia.
Il primo è stato chiamato rettiliano perché il suo aspetto è simile a quello del cervello di un rettile e quindi rappresenta la parte più antica del cervello; è la sede degli istinti primari, delle funzioni corporee autonome, si occupa della difesa del territorio, della risposta attacco-fuga, dei comportamenti non verbali, della sessualità e della riproduzione.
Questa parte del cervello è legata all'inconscio e la sua caratteristica è quella di avere reazioni incondizionate, cioè risposte involontarie deputate all'istinto di sopravvivenza. Quando nuotiamo sott'acqua possiamo trattenere il respiro per un certo periodo di tempo, ma appena c'è pericolo di vita sarà quest'area del cervello che bloccherà la nostra volontà di rimanere sott'acqua e istintivamente ci farà ritornare a galla.
Il cervello mammifero è invece sede delle emozioni, deputato alla comunicazione, agli affetti, alla cooperazione e alla collaborazione. È associato al preconscio, cioè a quei contenuti psichici non immediatamente presenti alla consapevolezza ma che possono essere richiamati alla coscienza; è la sede dove è stata registrata la classificazione di cose ed eventi come “buoni” o “cattivi” per la sopravvivenza.
La Neocorteccia o Ragione è la sede del linguaggio, della mente e del pensiero, e racchiude tutte le informazioni cognitive e razionali; in questa sede le decisioni per la sopravvivenza verranno prese razionalmente.
Considerando che ormoni e neurotrasmettitori sono i mediatori psicosomatici attraverso i quali andiamo ad attivare una risposta, e prendendo spunto dal libro Psicosomatica Olistica del Dott. N. F. Montecucco, colleghiamo i tre cervelli ed il loro relativo funzionamento con tre possibili temperamenti:
- fisico istintivo: cervello rettile
- emozionale affettivo: cervello mammifero
- nervoso psichico: neocorteccia
Temperamento fisico istintivo
La sua caratteristica è quella di essere legato ai bisogni fisici primari: cibo, piacere della carne (sesso), stabilità, possesso di beni, scarsa tendenza alla comunicazione sociale, attaccamento al luogo d'origine.
Per il soggetto attivo possiamo avere un individuo predisposto a dominare, a fare affidamento sulla sua forza fisica, ad usare l'aggressività e l'autorità, a comandare; per lui la cosa importante è assicurarsi una posizione e accumulare ricchezze, per questo è portato ad impadronirsi degli spazi altrui.
Il passivo, invece, come succede in natura - solo uno diventa il maschio dominante in un gruppo - potrebbe essere il sottomesso, l'accondiscendente, il dipendente; sensibile agli stimoli della paura e subordinato, in quanto sa che la sottomissione gli garantirebbe la sopravvivenza.
Temperamento emozionale affettivo
La sua peculiarità è di essere sensibile, impressionabile e affettivo; vive di passioni e di emozioni, è attaccato alla famiglia.
Per il soggetto attivo avremo una persona pronta a prodigarsi per gli altri, ad essere impegnata nel sociale, pronta a immolarsi per una buona causa: partirebbe per una missione umanitaria senza pensarci, lasciando la famiglia pur essendovi molto affezionata.
Il passivo potrebbe commuoversi delle sofferenze altrui, ma si limita ad aiutare solo chi gli è più vicino; per esempio, è colui che fa l'elemosina, raccoglie un animale ferito o abbandonato per strada, piange guardando un film.
Temperamento nervoso psichico
Questo tipo di personalità ha la caratteristica di essere attratta da ciò che ha connotati cognitivi e intellettuali; è una persona che ricerca il ragionamento, mentalmente sicura, per cui in questo gruppo possiamo trovare matematici, studiosi, artisti, scienziati e filosofi.
Per la parte attiva possiamo avere un soggetto che affronta con la razionalità ogni azione: è colui che programma le attività da svolgere, prepara con rigore il lavoro che andrà a fare, usa la logica in ogni discorso, è un analitico.
Il passivo potrebbe usare la mente in modo astratto; è il sognatore, ha fantasia che adopera per fare castelli in aria; ama parlare, può essere un oratore, un poeta, un cantante, un pittore; è innamorato della mente, che considera l'unica vera essenza del vivere.
Che sia attivo o passivo, l'essere umano attiva il sistema Psico-Neuro-Endocrino-Immunitario e, simultaneamente, il corpo è in continuo adattamento per garantire la sopravvivenza del momento. (Per approfondire: "Le emozioni una via verso la cura")
Il Dr. Larry Dossey racconta delle sue visite in unità coronarica su pazienti colpiti da infarto. Alla domanda del perché si trovavano lì, la maggior parte delle risposte non erano basate sulla loro storia medica, ma sulle loro condizioni di vita; ed erano del tipo “Non potevo sopportare un giorno di più di vedere la faccia del mio capo”, oppure “Mi sento intrappolato nel mio matrimonio. Non resisto più con mia moglie”, o ancora “I miei figli litigano continuamente. Farei qualsiasi cosa per allontanarmi dai loro incessanti battibecchi”. Quando una malattia si manifesta, accade che la persona rimanga sorpresa: nella sua vita, apparentemente fino a quel momento, non c'era stato nulla che avesse mai fatto pensare di essere malato. Il termine patologia deriva dal greco pathos (soffrire o emozionarsi) e logia (studio); quindi per patologia s'intende lo studio del soffrire. Quando ci si ammala si potrebbero ripercorre con la mente situazioni, emozioni, sentimenti che hanno preceduto l'insorgenza della patologia, e forse ci si potrebbe accorgere che c'è sempre un "pathos" come causa e che, magari attraverso un percorso di consapevolezza, potrebbe essere utile per aiutarsi a ritrovare la salute.
(Per approfondire: "La risposta dell'organismo allo stress")
Bibliografia
Montecucco, N. F. (2010) Psicosomatica olistica. Mediterranee Edizioni, Roma.
Church, D. (2008) Medicina Epigenetica. Felicità e salute attraverso la trasformazione consapevole del DNA. Mediterranee Edizioni, Roma.