Mangiamo per nutrirci o per gusto?
Il craving alimentare è un desiderio irrefrenabile di un determinato cibo, spesso legato a emozioni e ricordi. Ma da dove nasce questa voglia improvvisa di un piatto specifico? Mangiamo davvero solo per nutrirci o dietro ogni scelta alimentare si nasconde qualcosa di più profondo?
Cos’è il craving alimentare?
Il craving nasce come impulso verso una sostanza psicoattiva, e nel caso del cibo si traduce in un desiderio impellente di qualcosa di gustoso, che porta un’istantanea gratificazione.
Avete mai sentito il profumo del ragù che vi ricorda la domenica mattina dalla nonna? Oppure l’odore delle patatine fritte appena sfornate? Ecco, quel comfort food che fa bene all’anima ogni tanto va concesso, ma sempre con consapevolezza.
Perché desideriamo certi cibi?
Il problema non è concedersi un piacere occasionale, ma l’abitudine. Se ogni giorno facciamo colazione con brioche e cappuccino, ad esempio, creiamo un picco glicemico seguito da un calo improvviso, che ci porta a desiderare altro zucchero nel giro di poco tempo.
Perché succede? Perché quando il livello di zuccheri nel sangue si alza e poi crolla rapidamente, si innesca un meccanismo simile a quello delle dipendenze. Studi di neuroimmagine hanno mostrato che il cervello di chi assume zuccheri attiva le stesse aree stimolate dall’uso di droghe come la cocaina. Sì, avete capito bene!
Il legame tra cibo ed emozioni
Quando è diventato così difficile mangiare in modo equilibrato?
In parte, la colpa è dell’industria alimentare, che studia attentamente il blessing point: la combinazione perfetta di dolcezza, grassi e sapidità che rende un cibo irresistibile e ci spinge a desiderarlo sempre di più.
Ma il cibo non è solo nutrimento, è emozione. Il legame tra gusto e sentimenti è presente fin da prima della nascita: ciò che la madre prova durante la gravidanza influenza anche il feto. Non è un caso che le diete restrittive abbiano un tasso di fallimento del 90%: privarsi completamente del piacere porta quasi sempre a ricadute.
Come trovare equilibrio nell’alimentazione?
Il segreto non è privarsi, ma gestire il craving in modo consapevole.
- Seguire una dieta equilibrata dal lunedì al venerdì, lasciando uno o due giorni per concedersi i propri cibi preferiti senza sensi di colpa.
- Alternare le fonti di gratificazione: il benessere non deve venire solo dal cibo, ma anche da relazioni, hobby, attività fisica.
- Fare movimento: una passeggiata o una corsa all’aria aperta stimola la produzione di endorfine, spegnendo la fame nervosa e regalando una sensazione di serenità duratura.
Il cibo come forma di amore
Il mio blog Amatiecucinasano è nato in un periodo difficile della mia vita, alla fine di una relazione importante. Tornare a cucinare solo per me stessa è stata la mia valvola di sfogo, il modo per ricominciare ad amarmi, dopo un periodo di aperitivi e cene poco sane.
Le esperienze personali ci insegnano sempre qualcosa, e il cibo spesso colma un vuoto più grande, come quello lasciato da un’affettività mancata. Ma possiamo riscrivere il nostro rapporto con l’alimentazione, diventando gli artefici della nostra salute senza rinunciare alle emozioni.