Sindrome metabolica: il grasso uccide davvero, appesantisce il corpo ma anche la mente

Diagnosi, cause, strumenti per affrontare la sindrome metabolica

In Italia il 33-34% dei bambini in età scolare accusa problemi di peso e manifesta la cosiddetta “pancia da bevitori di birra”. Sotto accusa, in primis, lo stile di vita e le abitudini alimentari. I bambini dovrebbero avere la possibilità di giocare e correre all'aria aperta: una sana attività fisica ed un'alimentazione equilibrata sono basilari per una buona salute. Oggi invece, in una società dove domina il benessere, i nostri figli sono sempre più dipendenti dai dispositivi tecnologici che li portano a isolarsi dal mondo reale; si alimentano con cibo spazzatura (merendine, bibite zuccherate, snack ecc.) che li rende insoddisfatti, meno determinati e privi di autostima. Tutti questi fattori determinano un aumento di peso.

Ingrassare a 8 anni o a 30 anni non è la stessa cosa: il tessuto adiposo (costituito da cellule dette adipociti) una volta formatesi in eccesso, fanno sì che queste cellule funzionino come contenitori capaci di immagazzinare grasso. Quando si diventa adulti, la capacità di depositare grasso risulta quindi alterata. Immaginiamo che il quantitativo di grasso corporeo di un bambino sia come un serbatoio; se già durante l'infanzia il serbatoio è troppo capiente, sarà molto più facile che il bambino sviluppi sovrappeso. Per questo avremo sempre più “bambini malati”. Se lo sono già a 10 anni cosa accadrà? Un bambino in sovrappeso tenderà ad avere un'iper-produzione di tessuto cutaneo, una volta superato un certo livello, per tornare alla normalità dovrà ricorrere alla chirurgia.

La popolazione più obesa del mondo è quella delle isole americane Samoa, nell'Oceano Pacifico, dove il tasso di obesità raggiunge il 93,5% della popolazione. Secondo gli esperti ciò è stato causato dall'introduzione di fast-food nella dieta della popolazione locale. Al secondo posto troviamo le isole di Kiribati (sempre nel Pacifico), dove il tasso di obesità raggiunge l'81% .
Gli Stati Uniti si aggiudicano il terzo posto, come paese con un alto tasso di obesi. Alcune persone hanno persino difficoltà a camminare, a causa del peso. Tutto questo, purtroppo, sta accadendo anche in Italia, dove avremo una generazione simile a quello che oggi vediamo negli Stati Uniti.

Cosa si intende per sindrome metabolica?

Non è una malattia, ma un insieme di condizioni, di fattori di rischio che predispongono allo sviluppo di patologie:

-Cardiovascolari: che oltre a determinare la sindrome metabolica, determinano un incremento di diabete mellito di tipo 2 (malattia cronica caratterizzata dall'aumento della concentrazione di glucosio nel sangue);

-Insulino-resistenza: intolleranza al glucosio che va a determinare alterazione dei lipidi e formazione di adipe viscerale. Si tratta di uno stato infiammatorio cronico, che va ad aumentare il rischio di varie patologie. In queste condizioni, le cellule Beta del pancreas, deputate alla produzione di insulina, vanno incontro ad un lento processo degenerativo causato dal troppo lavoro. Si pongono così le basi per il diabete, con tutte le conseguenze negative del caso.

Da cosa dipende la sindrome metabolica?

Principalmente è l'effetto di due cause:

-obesità;

-resistenza insulinica (secondo le ultime sperimentazioni è oramai acclarato che anche la resistenza insulinica sia in effetti una conseguenza dell'obesità).

I criteri secondo le linee guida americane per la diagnosi della sindrome metabolica.

Per poter parlare di sindrome metabolica devono essere presenti contemporaneamente almeno tre dei seguenti fattori di rischio:

- Glicemia a digiuno superiore a 110mg/dl (nei soggetti che manifestano diabete di tipo 2 o insulino resistenza);

- IMC (indice di massa corporea): >30;

- Circonferenza addominale superiore a102 cm negli uomini e 88 cm nelle donne (la circonferenza vita è direttamente connessa alla quantità di grasso viscerale);

- Trigliceridi ematici superiori a 150 mg/dl;

- HDL (il colesterolo “buono”) non inferiore a 35 mg/dl negli uomini e 39 mg/dl nelle donne;

- Pressione arteriosa superiore a 140-90 mm/Hg;

- Steatosi epatica: un aumento del contenuto di grasso all'interno delle cellule del fegato;

- Albuminuria: un'eccessiva presenza di proteine nelle urine legata alla disfunzione renale;

- Dislipidemia: condizione clinica nella quale sono presenti nel sangue elevate concentrazioni di lipidi.

Fattori Psicologici

Nutrirsi è da sempre l'atto più semplice ed istintivo di ogni uomo, è uno dei bisogni primari di ogni specie vivente e non può essere solo correlato ad aspetti biologici e fisiologici, ma anche a cause emozionali e psicologiche, non tralasciando i fattori culturali, ambientali e familiari.

Cosa si nasconde realmente dietro l'armatura di un individuo obeso?

Una persona che ha una forte ossessione per il cibo, tanto da diventare obesa, di solito nasconde una fragilità, un'insicurezza di fondo, causata da traumi profondi in età infantile (come abusi fisici, emotivi e psicologici) spesso mai rivelati a nessuno. Gli obesi sono persone che sono state abbandonate a se stesse; sono coloro che da bambini hanno coltivato pensieri ed emozioni negative, ricercando in ogni cosa che facevano l'approvazione dei genitori, non sentendosi mai realmente accettati e amati da uno dei due. Il cibo, per questi individui, diventa un rifugio, un antidolorifico, che all'apparenza sembra spegnere il dolore e l'angoscia che li turba interiormente, mentre invece compromette seriamente la qualità e l'aspettativa di vita. Succede così che eventi di vita difficili in età adulta diventano disturbi fisici.

Ma quali sono gli strumenti per affrontare la sindrome metabolica?

Sicuramente il primo in assoluto è perdere peso (riducendo comunque le masse grasse). Perdendo peso, il meccanismo che attiva la sindrome metabolica, innescato dalla secrezione ormonale provocata dalla massa grassa, si normalizza.

Come abbiamo visto, l'obesità è causata da molti fattori; per questo bisognerebbe abbattere tutti i pregiudizi sulle persone obese, dato che il loro peso non dipende solo dall'eccesso di cibo e dalla sedentarietà. Attraverso un approccio olistico, bisognerebbe invece andare a ricercare le vere cause dell'obesità nell'infanzia dell'individuo, tenendo conto di tutti gli aspetti psicologici ed emotivi. Prendendo in considerazione tutte queste sfumature, otterremmo sicuramente dei risultati più duraturi e positivi per la cura dell'obesità, portando il paziente, a conseguire un benessere psicofisico, educandolo al benessere e alla cura di sé, tramite una buona e corretta alimentazione, esercizio fisico e prevenzione.

CONSIGLI

I soggetti in sindrome metabolica devono essere consapevoli dell'importanza di un regime alimentare sano, basato su cibi naturali e organici, e privo di cibi raffinati. Detto ciò, è fondamentale comprendere la distinzione tra alimentazione e nutrizione: alimentarsi significa introdurre cibo nel corpo; nutrirsi significa dare al nostro organismo tutte le sostanze di cui ha bisogno per stare bene.

Dobbiamo quindi imparare a nutrirci scegliendo con cura gli alimenti sani e seguendone soprattutto la stagionalità, perché la natura con i suoi cicli regala all'uomo ciò di cui necessita in ogni periodo dell'anno. Non a caso, in estate, abbiamo frutti ricchi di liquidi, zuccheri, sali minerali (meloni, angurie, albicocche, pesche ecc.), che vanno a reintegrare ciò che viene perso con il sudore; mentre l'inverno ci regala frutti ricchi di vitamina C (arance, mandarini, kiwi ecc.), che aiutano l'organismo a combattere i microrganismi responsabili di raffreddori e influenze e inoltre favoriscono l'assorbimento del ferro, o le noci, che forniscono sotto forma di grassi vegetali una riserva di energia che permette all'organismo di affrontare le temperature gelide della stagione invernale.

Ci sono altri nutrienti che possono aiutare nella sindrome metabolica. Vediamo i più utilizzati:

- Il the verde è un potente antiossidante, riduce il rischio di ictus grazie alle catechine (composti chimici naturli derivati dalle piante), e migliora la circolazione sanguigna. Inoltre, è un potente alleato contro l'obesità grazie a sostanze in esso contenute che sono in grado di bruciare i grassi in eccesso e ridurne l'assorbimento;

- La cannella ha proprietà ipoglicemizzanti ed ipotensive;

- Le fibre solubili riducono i livelli di colesterolo nel sangue, diminuiscono il rischio di malattie cardiovascolari, aumentano il senso di sazietà e aiutano a prevenire il cancro al colon (legumi, frutta fresca, patate, avena, crusca, ecc.);

- La carruba ricca di fibre insolubili aiuta ad abbassare il colesterolo e i livelli di trigliceridi nel sangue, è una fonte ricchissima di proteine, antiossidanti, vitamine (sono una fonte di vitamina E e di vitamina K) e sali minerali (zinco, potassio, nonché calcio e fosforo, che hanno un ruolo attivo nella prevenzione dell’osteoporosi). Le vengono attribuite proprietà antidiarroiche, antiacido, espettoranti, antibatteriche e dimagranti grazie all’elevato contenuto di fibre, che fanno della carruba un alimento con proprietà sazianti, elemento molto importante per chi sta seguendo una dieta ipocalorica.

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Scritto da Francesca Tucci

Dagli studi di medicina e di biologia, si è sempre più appassionata alle medicine naturali ed integrate. Interesse così radicato che l'ha portata a frequentare la Scuola Italiana di Naturopatia dell'istituto di Medicina Naturale di Urbino.

http://www.naturopatiaitaliana.it

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