«Dovremmo riscrivere parte dei libri di storia»
La trasmissione “Turisti per caso” l’ha portata in giro per il mondo e le ha fatto scoprire aspetti sorprendenti delle varie culture, ma ha anche messo in evidenza delle contraddizioni evidenti fra la conoscenza comune e le vicende che hanno toccato luoghi e popoli. A quel punto Maurizia Giusti, in arte Syusy Blady, è diventata una “investigatrice” che vuole mettere in relazione storia e miti, fatti e false leggende. Con questo spirito è nato il libro multimediale “I miei viaggi che raccontano tutta un’altra storia”, presentato a Urbino durante Biosalus 2017. Per il pubblico arrivato al Teatro Sanzio, Syusy ha preparato una “presentazione – dibattito”, arricchita di foto e filmati.
Syusy, tanto per iniziare: è vero che secondo lei molta parte dei libri di storia adottati nelle scuole andrebbero riscritti?
«Viaggiando e tenendo presente dei riscontri che si possono avere nei diversi paesi che si visitano -dice Syusy Blady- capiamo che la storia viene raccontata in modo parziale. Ci sono delle scorrettezze. Ci sono vicende che vengono narrate da secoli, e relative informazioni che ci vengono presentate come un “dato di fatto”. Ma non sono corrette. I temi controversi, che andrebbero approfonditi, sono tanti: dalla scoperta dell’America agli aspetti del divino. Rileggendo gli eventi con occhi disincantati, la storia dell’uomo potrebbe essere diversa»
Facciamo qualche esempio?
«I casi sono molti. Dai Sumeri che racconta storie che sono precedenti alla loro esistenza, e che noi invece siamo abituati a collocare in un’altra epoca. Al fatto che noi prendiamo il mito come una favola. Ma non era così. Non era così nemmeno per i romani. Dovremmo partire dal presupposto che il mito ci potrebbe raccontare qualcosa che è successo davvero. E allora la cosa un po’ strana e che in anni recenti, grazie alla tecnologia di Google Earth, vengono scoperte in Sudafrica delle strutture particolari, gli Apsu , e ce ne sono a migliaia, di cui già parlavano i Sumeri. Sembrava si trattasse di leggende, di miti, e invece oggi abbiamo visto che queste strutture esistono realmente. Il tutto, nei luoghi dove è nata la specie umana, può cambiare la storia. Ed è solo un esempio».
Il paese ospite di Biosalus 2017 è il Perù. Lei lo ha visitato e anche in quella occasione ha trovato storie e misteri?
«Il Perù è un luogo pieno di misteri. Io ho avuto la fortuna di andare dove Darwin non è stato, sulle Ande, fra Perù e Bolivia, vicino al Titicaca, il lago navigabile alla maggiore altitudine al mondo. Lì, a quattro mila metri di altitudine, dove per l’uomo è difficile respirare, ci sono luoghi per l’estrazione dei metalli che risalgono a epoche di molto precedenti alla presenza degli Inca. Queste sono storie affascinanti che meritano di essere approfondite».
Sui vari temi trattati nel libro “I miei viaggi che raccontano tutta un’altra storia”, Maurizia Giusti vuole realizzare un documentario indipendente, per raccontare le vicende che secondo lei la “storia ufficiale” ha proposto in modo non accurato o distorto. Per raggiungere l’obiettivo l’autrice ha avviato una raccolta di finanziamenti tramite il sito www.eppela.com