Dalla sciamana Abuela Qocha Tika un appello al rispetto della natura e alla pace fra i popoli
La chiamano la “curandera”, viene dalla comunità Quechua Flor Del Lago, in Perù, ed è arrivata a Urbino per i due giorni del Biosalus, il Festival del Biologico e del Benessere Olistico. Stiamo parlando di Abuela Qocha Tika, la “donna medicina”. C’era grande attesa per la sua conferenza della prima giornata, sul tema “La Medicina e il Potere dell’energia femminile nella nuova era Dorada”, e altrettanto interesse per la cerimonia di purificazione in programma nella giornata conclusiva della manifestazione. La sciamana è stata portatrice di un messaggio di pace e di rispetto per l’ambiente.
«Noi tutti - ha detto Abuela Qocha Tika- dobbiamo riscoprire i grandi insegnamenti ancestrali, tornare a dare grande valore alla Madre Terra e a connetterci profondamente con essa. La Terra ci nutre, ci dà la vita. Senza di lei non potremmo esistere, e per questo la dobbiamo ringraziare. Dalla terra arrivano tutte le piante che ci possono curare. Dobbiamo quindi rispettare la natura».
La “curandera” ha lanciato un appello dal valore universale: «L’umanità deve creare un’unione forte. Dobbiamo connetterci come fratelli. La città di Urbino ed eventi come Biosalus permettono di riflettere su temi che riguardano l’uomo, senza distinzione fra paesi e continenti, fra America Latina ed Europa. E’ importante riuscire a unire l’antica saggezza ancestrale con le nuove conoscenze che arrivano dalla scienza».