Un modo naturale per sostenere il difficile compito del "Caregiver"
Con il termine anglosassone Caregiver, che tradotto vuol dire colui che si prende cura, si definisce una persona dedita all’accudimento di qualcuno che non ha una propria autonomia.
Il Caregiver può svolgere questa missione come professione, ad esempio un medico, un infermiere, un terapeuta, un badante ecc, ma può anche essere una persona che assiste un proprio familiare non autosufficiente, ad esempio un neonato o un parente malato o anziano ecc.
Un compito impegnativo e stressante dunque, sia per i caregivers, professionali che per quelli familiari, a causa di un carico assistenziale che investe a 360 gradi la loro vita, provocando non pochi rischi per la salute. Di fatto il caregiver si trascura, non ha tempo per sé, antepone le necessità della persona accudita alle proprie, riposa un numero di ore insufficiente, la sua alimentazione spesso è frettolosa e scorretta, rinuncia a una regolare attività fisica e allo svago.
Il rischio in agguato è il burnout, uno stato di esaurimento emotivo, mentale e fisico causato da uno stress prolungato nel tempo. Alcune ricerche hanno dimostrato infatti che il caregiver, sottoposto a stress costante, può sviluppare alti livelli di irritabilità, insonnia, rabbia, depressione. La tensione del caregiver finisce per manifestarsi anche sul piano fisico, somatizzando problemi gastrici, mal di testa, dolori muscolari e tutta una serie di disfunzioni immunitarie. In aggiunta, il cambiamento di abitudini e la mancanza di tempo libero, causate dalla dedizione assoluta nei confronti della persone assistita, modificano le relazioni affettive e familiari, causando spesso una progressiva condizione di isolamento: il caregiver infatti perde ogni contatto col mondo esterno arrivando in tal modo, a un progressivo e pericoloso isolamento sociale. L’esaurimento fisico e psicologico del caregiver influisce in maniera negativa anche sulla persona bisognosa di cure e questa situazione può portarlo a sperimentare una vera e propria crisi, dovuta alla sensazione di sentirsi incapace e in colpa nei confronti della persona assistita.
Così, da figura di sostegno, il caregiver diventa una figura da sostenere.
Quali possono essere le strategie da attuare per evitare il burn out?
La più importante di tutte è sicuramente prendersi cura anche di se stessi, dedicandosi del tempo libero, salvaguardando alcuni propri spazi di relax, di silenzio, di relazioni appaganti, di soddisfazioni lavorative e di sana alimentazione.
È assolutamente necessario che il caregiver riprenda in mano la propria vita sociale, privata e lavorativa.
Le Essenze Floreali in aiuto
Vi sono molte essenze floreali australiane utili per supportare coloro che, con ritmi intensi, sono costantemente impegnate per familiarità o lavoro, nella missione di accudimento a qualcuno e che anche nei momenti di tempo libero, sono costantemente proiettati al benessere dei loro assistiti.
- Alpine Mint Bu: risveglia nuovo vigore in coloro che si occupano di altre persone con particolari bisogni. È un ottimo rimedio per tutti gli operatori del campo della salute e per chi deve occuparsi di un familiare che necessita di sostegno e accudimento costante, risvegliando entusiasmo nel rapporto altruistico.
- Black-eyed Susan: utile in quei momenti in cui la propria vita è segnata da ritmi molto incalzanti, aiuta a ritrovare il centro della quiete in se stessi ed è di supporto pertanto in situazioni in cui le mansioni da sbrigare risultano particolarmente eccessive. Per una capacità di ascolto e pazienza ritrovate.
- Fringed Violet: aiuta a proteggere l’aura alterata da energie cariche di tensione, in particolare in situazioni di contatto con persone in disequilibrio. Particolarmente indicato quando ci si sente prosciugati dalle attività di aiuto verso gli altri.
- Green Spider Orchid: Essenza utile quando si avverte che la capacità di entrare in risonanza con gli altri si è a evolita. Migliora l’intuizione verso gli essere viventi.
- Illawarra Flame Tree: indicato in situazioni in cui viene meno il coraggio di prendere decisioni che coinvolgono il benessere delle persone vicine. Per chi ha la percezione di sentirsi escluso.
- Macrocarpa: rimedio specifico per l’energia e la vitalità. Può essere utilizzato in un momento di grande stress sico, quando è richiesta una notevole resistenza per attività, come prolungati lavori sici o assistenza continua.
- Red Grevillea: rimedio e cace per le persone che si sentono intrappolate in una particolare situazione e non riescono ad individuare il percorso più confacente per dare una svolta.
- Sunshine Wattle: favorisce l’accettazione della bellezza e dell’apertura duciosa verso il futuro. È un ottimo rimedio per i momenti in cui si percepisce l’incertezza verso il domani.
Consigli d’uso:
Si sceglie l’essenza floreale singola e di questa si versano 7 gocce in una boccetta con contagocce da 30 ml. Si aggiunge un quarto di brandy e tre parti di acqua minerale naturale. Si può preparare una sola essenza, oppure si possono associare cinque o sei essenze, non di più, scegliendo fiori dalle proprietà affini e sinergici nel trattare un problema specifico.
Da questa boccetta si assumono direttamente in bocca 7 gocce al mattino e 7 gocce la sera.
Le gocce possono anche essere diluite in poca acqua calda per eliminare la quota alcolica oppure possono essere messe sulla pelle, in una crema neutra o un olio. Inoltre possono essere vaporizzate nell’ambiente, per creare un luogo sano, positivo e armonico.