La cistifellea: considerazioni generali

La cistifellea è un "sacchettino" molto prezioso anche se spesso ricco di noiosi ... calcoli!

Nel mondo occidentale i calcoli biliari colpiscono un vasto numero di individui al di sopra dei 40 anni, ma la maggior parte di queste persone non si accorge di averli perché non presentano alcun sintomo.

Si è calcolato che circa il 23-27% delle donne e il 10-14% degli uomini soffra di calcolosi biliare prima dei 60 anni; comunque, in genere, i disturbi iniziali alla cistifellea fanno la loro comparsa tra i 40 e 60 anni, benché non sia rarissimo trovare individui giovani che ne soffrano.

I calcoli biliari spesso sono asintomatici e vengono scoperti per caso, in occasione di una lastra o di una ecografia eseguite per altri motivi. A volte, i calcoli biliari vengono addirittura diagnosticati solo dopo il decesso, in quel caso il paziente ha vissuto tutta la vita senza mai sapere di averli. Anche se nell'80% dei casi i calcoli biliari sono asintomatici, esiste un 20% di casi in cui sono causa di disturbi e potenzialmente tutti i calcoli biliari sono in grado di provocarne. Ecco perché devono essere diagnosticati anche quando al momento non si manifesta alcun sintomo.

I disturbi della cistifellea fanno parte delle patologie a predisposizione ereditaria e colpiscono soprattutto le donne. La loro frequenza aumenta con l'età e può raggiungere il 40% verso i 65 anni.

 

La causa della calcolosi è da ricercare anche nella dieta, anche se l'età avanzata, l'obesità, la gravidanza, il diabete, l'aumento del colesterolo, i contraccettivi, la cirrosi dell'alcolista o le infezioni croniche sono fattori predisponenti.

Quando i calcoli ostacolano il passaggio della bile della cistifellea all'intestino, diventa difficile o addirittura impossibile digerire i grassi, e il paziente va incontro ad una condizione patologica che si manifesta con dimagrimento, febbre, a volte brividi, dolore persistente e di varia intensità che spesso si irradia alla spalla destra e insorge bruscamente o gradualmente. Altri sintomi dello stadio di calcolosi biliare sono le turbe digestive, la nausea, il vomito, il senso di gonfiore, il prurito, l'ittero (cioè la colorazione gialla della cute e delle mucose), la flatulenza.

Ogni organo cavo serve in genere per trasportare delle sostanze; nel caso della colecisti capita che venga talora trasportata della bile un po' "spessa", cioè non completamente fluida; se una persona è tranquilla e rilassata, il suo coledoco è pure disteso ed elastico; se per caso un individuo è invece teso ed arrabbiato, il suo coledoco diventa grande come un capello, e anche della semplice bile spessa provoca gli stessi dolori di un grosso calcolo.

Indicazioni utili per aiutare a prevenire i calcoli biliari sono:

evitare la stitichezza consumando cibi poco raffinati e prediligendo le fibre, consumare verdura e frutta in abbondanza, limitare l'uso di alcol e grassi, controllare il peso. Nel contesto di questo discorso è corretto ricordare l'importanza delle acque bicarbonato-alcaline o bicarbonato-alcaline-terrose. Queste acque hanno un'azione equilibratrice, riducono l'acidità della bile, ne favoriscono il drenaggio, cioè il passaggio verso l'intestino , ne diminuiscono la viscosità.

Le fibre solubili in generale possono favorire la secrezione di colesterolo:

contrastano l'assimilazione intestinale del colesterolo favorendone l'eliminazione attraverso le feci. La verdura, la frutta, fresca e anche secca secca e oleosa. i legumi e i cereali integrali ,l'avena contengono alte quantità di fibre solubile, che limitano l'iperglicemia (quindi l'aumento della quantità di zucchero nel sangue) che si ha dopo i pasti: l'iperglicemia fa aumentare il colesterolo nella bile, e, come sappiamo, i calcoli possono essere proprio "di colesterolo".

La lecitina è invece una sostanza molto ricca di fosfolipidi, che contribuisce a mantenere il colesterolo in soluzione. La sua principale fonte naturale è la soia. Anche l'uovo ne contiene, il che rende il suo colesterolo meno assimilabile e quindi meno pericoloso. La lecitina di soia è disponibile anche come integratore alimentare, in capsule, in polvere o in forma granulare.

Esistono farmaci che possono sciogliere certi tipi di calcoli, e comunque si può sempre intervenire con tecniche chirurgiche o con la litotripsia (tecnica per sminuzzare un calcolo trattenuto nelle vie biliari senza la necessità che si intervenga chirurgicamente, utilizzando invece, per esempio, raggi laser o ultrasuoni.) E' interessante notare come circa la metà di coloro che siano affetti da pancreatite soffra di calcolosi biliare. Una percentuale di malati di calcoli biliari che va dal 2 al 4% può andare incontro ad un tumore, per cui è consigliabile intervenire anche chirurgicamente sulla cistifellea "ammalata" di calcoli, anche se non ci sono sintomi.
Un consumo eccessivo di colesterolo aumenta il rischio di litiasi biliare. Il colesterolo è associato ai lipidi animali, presenti soprattutto nel burro, nelle carni e nei latticini grassi, nelle uova.

Le misure nutritive possono essere utilmente integrate da alcune piante, come il rafano nero, e dai rimedi omeopatici (Lycopodium, Sepia biliaire, etc.) di cui parleremo più avanti.


Le indicazioni di massima riportate nella rubrica, estratte dalla letteratura specialistica del settore, hanno uno scopo puramente informativo e divulgativo : non intendono in nessun modo fornire suggerimenti per l'autocura . Il ricorso agli oli essenziali per trattamenti di qualunque genere deve essere sempre elaborato da un consulente esperto.

  • Valutazione attuale: 5 / 5

    Voti Totali: 1

Scritto da Laura Bertoni

Farmacista, erborista, naturopata, docente di Naturopatia Olistica Applicata presso la Scuola Italiana di Naturopatia promossa dall'Istituto di Medicina Naturale di Urbino.

© 2024 Istituto di Medicina Naturale srl P.IVA 02622350417 - Website made with by Lorenzo Giovannini