La figura controversa dell'insegnante
Sono ormai migliaia gli studi italiani e internazionali che hanno documentato come insegnare sia un mestiere ad elevato rischio di stress.
L’insegnante, più di altri, si trova al centro di una densa rete relazionale, da cui possono derivare, oltre a varie forme di ricompensa sociale, che costituiscono motivo di soddisfazione, anche pesanti pressioni, ansia, tensione, disagio, insoddisfazione.
Insegnare rientra a pieno titolo nelle professioni di aiuto, caratterizzate da una motivazione che porta il lavoratore ad elaborare un’immagine professionale idealizzata.
Si creano delle forti aspettative nei confronti della propria attività, si va alla ricerca di sensazioni di utilità, di successo psicologico, ci si sente motivati ad aiutare gli altri con grande investimento di energia.
Fattori di stress legati alla professione
Inoltre la grande responsabilità nei confronti degli alunni, la necessità di formazione continua, la gestione di classi multiculturali, la richiesta di competenze diffuse e l’aumento della delega educativa contribuiscono a fare della scuola uno dei principali settori a rischio psico-sociale, insieme a sanità e trasporti(per approfondimenti, si legga la Campagna 2012 sui rischi psicosociali nell’ambiente di lavoroi).
Sono quindi molteplici gli “stressors” che innescano negli insegnanti quella risposta biologica fondamentale chiamata stress. Una risposta vitale, ma potenzialmente capace, quando diventa cronica, di causare disturbi di vario tipo: aumento della glicemia, tachicardia e aumento della pressione sanguigna, problemi digestivi, dermatopatie, squilibri del sistema immunitario, carenze vitaminiche e di sali minerali come calcio e magnesio, disturbi del sonno, fame nervosa, ansia e depressione.
Sembra, inoltre, che lo stress dei docenti contagi anche gli studenti: in uno studio canadese del 2016ii è emerso come il livello di cortisolo(l’ormone dello stress) degli alunni di insegnanti in situazione di burnout, fosse più alto di quello di alunni di docenti che non presentavano sintomi di stress.
Cosa fare?
Un approccio olistico e naturopatico può dare un valido sostegno alla gestione dello stress dell’insegnante.
Si tratta di un approccio che va al di là del sintomo, che si occupa di:
- far emergere le risorse interne dell’individuo, grazie a rimedi quali i fiori di Bach;
- ristabilire l’equilibrio energetico messo a dura prova dallo stress, attraverso la stimolazione dei punti riflessi presenti su piede e orecchio;
- reintegrare gli elementi nutritivi sovrautilizzati in corso di stress cronico, mediante la scelta di cibi che arricchiscono l’apporto vitaminico e di Sali minerali e riducono il consumo di sostanze pro infiammatorie;
- riportare armonia tra corpo e mente tramite il respiro consapevole e la pratica di tecniche meditative.
Se vuoi saperne di più su queste tematiche e vuoi prenderti cura di te in modo naturale e consapevole, non perderti i prossimi articoli che pubblicherò qui su Biosalus.net:
- Ridurre i danni dello stress attraverso l’alimentazione
- Gestire lo stress con i fiori di Bach
- Respirare con consapevolezza per allontanare lo stress
i) http://www.uspms.it/formazione/2013-2014/stress/slc%20scuole%20seminario%206%209%2013%20galli.pdf
ii) https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0277953616302052?via%3Dihub