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IV Convegno Nazionale sul Mistero della Coscienza

Evoluzione della Coscienza Individuale e Collettiva

Evento in modalità webinar | Sabato 14 dicembre 2024

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La necessità di creare un nuovo rapporto con se stessi e l’ambiente naturale

«Non dobbiamo farci rubare la coscienza! Usiamo internet per quello che ci può servire, ma non facciamoci trascinare oltre un certo livello. Il web può esercitare una sorta di rapimento della coscienza. Diventiamo consapevoli e non allontaniamoci dal nostro sé». Le parole, accorate, sono del dottor Dario Ayala, medico esperto in fitoterapia medica. La sua conferenza, lo scorso ottobre durante il Festival Biosalus di Urbino, ha lasciato il segno. Ayala ha parlato di salute fisica e mentale, e di rapporto “uomo – ambiente”, sottolineando quanto la specie umana e la Madre Terra siano elementi legati a un destino comune.

Il suo intervento è stato un esplicito invito a prendere in mano le sorti della propria salute, in un rapporto con l’ambiente.

«Dobbiamo capire che spetta a ognuno di noi -dice il dottor Ayala- prendersi cura di noi stessi e del pianeta in cui viviamo. La vera cura non deriva dai farmaci, ma dal nostro stile di vita e dal rispetto dell’ambiente naturale. Guardiamo che cosa sta accadendo: siamo inquinati da farmaci, inquinati da ambiente, inquinati nella sfera emozionale, inquinati di plastica fino ai ghiacciai. Gli oceani sono inquinati di farmaci. Dobbiamo tenere in considerazione che noi e la Terra siamo un tutt’uno. Più cercheremo di trovare in noi le giuste sorgenti di salute, più rispetteremo il pianeta. Su questi temi c’è una crescente presa di coscienza. Le cose stanno cambiando, ma il “sistema” non vuole che ci si svegli, che si cambi atteggiamento, altrimenti il “sistema” muore».

Lei fa spesso riferimento a un rischio di “rapimento della coscienza”. Che cosa intende dire?

«Secondo le medicine tradizionali, secondo la medicina ayurvedica -afferma il dottor Dario Ayla- l’unica vera malattia è l’allontanamento dal nostro sé e dalla coscienza cosmica. Questo allontanamento spiega, sia a livello personale che collettivo, la crescita di certe malattie. Ecco perché faccio riferimento al rischio legato a un uso improprio di internet. Navigare costantemente nel web è come trovarsi a guardare un film che ci affascina. La nostra coscienza è come si finisse “dentro il film”. Piangiamo durante alcune scene, ci sentiamo male assieme ai protagonisti del film. Allo stesso modo rischiamo di essere “rapiti” dal web. La rete si prende la nostra energia e gestisce la nostra ignoranza. Davanti a questa situazione, dobbiamo prendere coscienza del problema, essere consapevoli e tutelare la nostra salute. »

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Scritto da Redazione

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