Con Maurizio di Massimo, erborista e maestro di Yoga, ci addentriamo nella complessa lettura ayurvedica dell'infertilità e studiamo alcuni complementi fitoterapici che possono offrire aiuto nell'ambito di un trattamento teso a migliorare le condizioni energetiche dell'organismo.
Il FUOCO CHE GENERA
Per comprendere profondamente l'aspetto della fertilità sessuale maschile e/o femminile bisogna, secondo la concezione Ayurvedica, espandere l'indagine su di un piano che coinvolga l'intero organismo, attraverso il concetto dei Dhatu, letteralmente "tutto ciò che forma e dà sostegno all'intera condizione psicofisica " oppure "ciò che entra nella formazione della struttura fondamentale dell'intero organismo o "gli elementi fondamentali dei tessuti".
Nello otto branche specialistiche mediche (Asthanga) che compongono la medicina Ayurvedica le ultime due Rasayana e Vajkarana, cioè le terapie di ringiovanimento e virilizzazione o ambito della sessuologia, hanno una loro relazione perché entrambe si occupano della stimolazione e preservazione del "succo" cioè del Rasa: le secrezioni sessuali maschili e femminili e il Rasa sono strettamente collegati.
La parola Rasa ha in sé uno degli ambiti semantici più estesi della lingua sanscrita: è il nome del primo Dhatu (cioè il Chilo la prima fase del processo digestivo) ma indica i liquidi in generale, i fluidi vitali, i succhi animali e le linfe vegetali.
Galeno, medico dell'antichità vissuto tra il 130 e il 200 d.c. (da cui il termine galenica) affermava che il liquido seminale derivasse dal cervello; nonostante l'affermazione possa apparire immediatamente infondata ed assurda, è molto vicina alla concezione Ayurvedica dove l'energia sessuale e l'energia mentale e nervosa sono particolarmente collegate dal comune legame del Dosha Vata (è scoperta recente che il cervello produce ormoni sessuali)
Dato che entrambi i sistemi di ringiovanimento e virilizzazione si occupano del Rasa frequentemente vengono utilizzate le stesse sostanze.
Non a caso le piante officinali che, ad esempio, aiutano nell'eiaculazione precoce sono quelle che rafforzano i nervi :
Asvagandha (Vithania Somnifera), chiamata il Ginseg indiano anche se botanicamente lontana dal Ginseng siberiano, è un'ottima pianta adattogena ed il rinvigorente primario per l'energia maschile. Secondo l'eminente Dott. Bhagawan Dash la varietà selvatica stimola la produzione degli spermatozoi nella oligozoospermia, ( da 10 a 100 milioni).
Sempre per rafforzare l'energia nervosa:
- Valeriana (Valeriana Officinalis),
- Jatamansi (Nardostachis Jatamansi detto il Nardo indiano o Valeriana Jatamansi, il famoso olio di Nardo del noto episodio evangelico),
- Sandalo
- Noce moscata (Myristica Fragrans), spezia di uso comune, il cui olio essenziale ha un componente, la miristicina, che è base naturale dello stimolante erotico artificiale MDA (anfetamina metildiosside).
La spermatogenesi, invece, viene attivata dalla comune cipolla (Allium Cepa) e non a caso alcune correnti di Yoga considerano la cipolla e l'aglio come alimenti sconsigliabili per le "serene meditazioni".
Veniamo alla pianta nota per accrescere la fertilità:
Satavari (Asparagus Racemosus), la cui radice , pur essndo utile per entrambi i sessi , lo è in modo specifico per le donne (uno dei suoi nomi in sanscrito è "che possiede 100 mariti" cioè che da la forza di "sopportare 100 mariti").
Satavari alimenta e purifica gli organi riproduttivi della donna, fornisce ormoni vegetali femminili ed quindi utile per la menopausa e per che ha subito l'isterectomia.
La radice dell'asparago nostrano ha una azione analoga con , in più, marcati effetti diuretici; anche il Mattioli scriveva che l'asparago consumato negli alimenti induce impulsi lussuriosi negli uomini.
Comunque un attivo ed integro Rasa Dathu è il primo passo per la creazione di Sukra e Artava sani e forti.
A quest'ultimo livello il cibo è stato trasmutato in una sostanza pronta per la realizzare la procreazione e anche la creatività, dato che la forza di Sukra eArtava è la stessa che mettiamo nel concretizzare e creare i nostri progetti e le nostre opere artistiche o intellettuali.
Maurizio Di Massimo
(erborista, insegnante di Yoga, docente per la parte pratica di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia presso la Scuola Italiana di Naturopatia)